Nonostante sia sempre stato considerato dal popolo “ un vulcano buono “ le cui manifestazioni eruttive sono principalmente di carattere effusivo, l’Etna ha registrato un incremento, negli ultimi decenni, di eruzioni esplosive “ Parossismo “ dai suoi Crateri Sommitali, o forse oggi la più facile documentazione di tali eventi, porta sempre più agli occhi di tutti, la dinamicità di questo gigante.
Quando un’attività vulcanica in essere diventa repentina e particolarmente violenta, cioè quando in un intervallo di tempo relativamente breve vengono emesse istantaneamente considerevoli quantità di prodotti vulcanici con estrema potenza, si usa parlare di Parossismo Vulcanico.
Normalmente tale manifestazione, rappresenta l’estremo grado di evoluzione di un’attività già iniziata in maniera moderata, ma che può anche essere tale sin dall’inizio.
I parossismi sull’Etna sono caratterizzati da forte attività esplosiva che varia da violente esplosioni Stromboliane a fontane di lava. Questa diversità nel comportamento eruttivo è legata ai diversi meccanismi di risalita del magma nei condotti vulcanici che lo portano verso la superfice. Questi eventi possono durare da decine di minuti a poche ore e/o giorni, e generalmente danno vita ad alte colonne eruttive, anche oltre i 10 km sul livello del mare, e ad alte emissioni di Ash Clouds che si disperdono fino a centinaia di km di distanza dal vulcano. Tali prodotti creano non pochi disagi alle popolazioni locali ed al traffico aereo, stradale e ferroviario. Tali eventi sembrano essere legati ad intrusioni magmatiche transitorie che li alimentano manifestando tutta la loro potenza con le evidenze già scritte.
E’ importante anche sapere che ogni singolo evento fornisce dati sempre più aggiornati per la comprensione dell’attività vulcanica. E’ importante classificare le eruzioni vulcaniche con un “ indice energetico “ VEI – VOLCANIC EXPLOSICVITY INDEX - rappresentato dalla quantità dei prodotti emessi, espresso in bbmetri cubi. Questo indice va da 0 a 8 e per far capire quanto un vulcano possa essere catastrofico nelle sue manifestazioni, è importante sapere che l’eruzione considerata come la più imponente dell’Etna in epoca storica, nel 1669, ha avuto una classificazione VEI pari a 4. Al momento l’Etna non fa di certo paura.
In Sicilia vi sono vari vulcani attivi ma, i due che si fanno notare per attività eruttiva quasi continua, almeno negli ultimi periodi , sono certamente L’Etna e Stromboli. Entrambi sono vulcani a condotto aperto, manifestano un attività differente nella chimica degli eventi e dei prodotti eruttati, differenza legata principalmente ai diversi magmi che alimentano le loro rispettive attività, convergendo però i una simile dinamica eruttiva legata agli stessi meccanismi di risalita dei magma nel condotto.
Le sequenze parossistiche episodi parossistici prodotti dal vulcano Etna rientrano tra le tipologie dei parossismi a “ magma fluido “, da non confondere con la stessa tipologia di attività riscontrata anche sul vulcano Stromboli, che rientrano a far parte delle tipologie di “ parossismo a magma viscoso “ tanto che gli eventi registrati a Stromboli hanno una genesi comportamentale diverso dall’Etna. Ricordo sempre che i vulcani Stromboli ed ETNA in Sicilia vengono definiti vulcani a condotto aperto a differenza di altri vulcani in Sicilia come appunto l’isola di Vulcano definito vulcano a condotto chiuso.
Le sequenze parossistiche sull’Etna rappresentano generalmente un intero “ periodo eruttivo “, e per tale motivo è stato creato un sistema di allerta denominato ETNAS che permette ai fini di una migliore mitigazione del rischio la fruizione in area sommitale del Vulcano svolto dalle Guide Alpine e Vulcanologiche. Ad occuparsi di questo l’INGV ( Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ) che svolge infatti un’attività di monitoraggio continua del vulcano che con apposita strumentazione riesce a prevenire ed a comunicare agli addetti che operano sul vulcano eventi di questo genere in tempo dovuto per provvedere all’evacuazione dell’area sommitale, che come indicata in mappa consiste nell’abbandonare l’area limitata dalla linea gialla.
Si può indubbiamente attestare che l’Etna sia ben controllata dai dottori ed in buono stato di salute anche se acciaccata su un fianco ma di questo ne parleremo più avanti.
Approfondimenti
Foto dei parossismi dell'Etna
Video dei parossismi dell'Etna